[tratto da Mediaforum del 3/11/2010]

 

 

Era il 27 ottobre del 1994. Sedici anni. Neppure tanto in termini assoluti. L’idea fu di portare in rete un giornale digitale, chiamato Hotwired, ovvero la testata prodromica di un altro titolo ben più noto, oggi leader nel campo dell’editoria dedicata alla “nuova comunicazione”: Wired.
La versione anticipatoria del mensile di oggi aveva solo un problema da risolvere: come trovare sostegno economico non avendo un prezzo di diffusione. Bisognava trovare un sistema adeguato e fu scelta la via della pubblicità. Nacque così il primo banner, una “figurina” inserita tra le pagine del magazine sponsorizzata dal gigante delle telecomunicazioni At&t.
L’immagine molto sottile, e non certo di raffinata eleganza, proponeva una domanda : “Hai mai provato a cliccare qui? Fallo!”. Il risultato fu eclatante, con una quota di Ctr (click trough rate) intorno al 30%, ovvero qualcosa che attualmente è un miraggio, visto che le iniziative pubblicitarie sparse per la rete molto spesso non arrivano a superare lo 0,3%, e il dato viene molte volte giudicato soddisfacente. Dunque, la vicenda di Hotwired aprì, di fatto, la strada allo sfruttamento di internet in chiave di comunicazione pubblicitaria e da quel preciso momento la storia del web e di tutto quanto ruota intorno all’universo digitale cominciò a fare i conti con la industry dell’advertising.

Sono passati più di tre lustri da quell’autunno e la pubblicità in rete di strada ne ha fatta parecchia. Soprattutto si sono affermate tecniche sempre più raffinate non solo per pianificare su internet ma anche strumenti e metriche destinati a misurare in profondità e con estrema precisione il risultato delle stesse azioni pubblicitarie. E’ l’analisi del traffico sulla rete ad aver fatto passi giganteschi per garantire alle aziende di misurare in modo adeguato il valore delle loro operazioni in termini promozionali. La web analytics è diventata pratica irrinunciabile e se anche la conoscenza di metodi e possibilità rimane a tratti poco sviluppata è indubbio che sfruttare questa potenzialità appare essenziale per chiunque voglia evitare dispersione nel quadro delle proprie attività comunicative. Anche il mercato del nostro Paese si sta progressivamente accorgendo dell’importanza di un simile approccio e proprio un’azienda italiana è leader in questo campo.

 

Paolo Zanzottera è l’amministratore delegato di ShinyStat e dal quartier generale della società commenta così l’esperienza maturata fino a questo momento all’interno della digital industry: «La domanda di soluzioni che permettano di approfondire gli aspetti più strettamente collegati con la misurazione del ritorno sull’investimento raggiunto con azioni di marketing digitale sta indubbiamente crescendo. Agli operatori interessa, ad esempio, poter individuare quali sono le campagne, le chiavi di ricerca, i social network o, in generale, le fonti di traffico che portano i visitatori più in target. Analogamente – continua Zanzottera – vorrebbero conoscere quali sono i percorsi di navigazione più vantaggiosi, quelli che conducono più spesso il navigatore a effettuare sul sito le azioni attese. Penso, magari, al completamento di un ordine, a pratiche di prenotazione o semplicemente una registrazione. Oggi – sottolinea l’amministratore delegato – conta molto di più poter verificare se i visitatori navigano da dispositivo fisso o mobile, se preferiscono guardare i video rispetto ai contenuti testuali e come interagiscono con i video stessi».

Insomma, è opinione condivisa dagli operatori e confermata dai vertici di ShinyStat che l’elemento più interessante è sapere con la quota massima di precisione quali sono i format pubblicitari davvero capaci di attirare l’attenzione dei visitatori. E come questi ultimi decidono di interagire con i contenuti proposti. Inoltre, le aziende cominciano a intuire quanto possa essere vantaggioso sfruttare l’immediatezza di internet per ottenere riscontri misurabili all’istante, cioè nel momento in cui l’evento si verifica.
«Ecco che in un simile scenario, ShinyStat rappresenta sotto molti aspetti la soluzione ideale per chiunque desideri analizzare tempestivamente i risultati dei propri investimenti nel marketing digitale – aggiunge Myriam Latronico, responsabile commerciale della struttura -. E lo fa offrendo una soluzione “all inclusive”. Attraverso report chiari e di immediata consultazione possiamo garantire tutte le informazioni necessarie per misurare le performance e il Roi delle azioni intraprese online. Le dinamiche operative e le soluzioni di misurazione sviluppate da ShinyStat sono sempre più apprezzate dagli operatori del settore, reputate molto “evolute” rispetto alle competenze diffuse. «E’ anche per questo che noi di ShinyStat – dice ancora Latronico –  prestiamo grande attenzione all’ascolto del cliente in ogni fase, dal momento del primo contatto al supporto post-vendita. Siamo abituati a dare grande peso all’assistenza sia in fase di configurazione e installazione del servizio sia, successivamente, nella lettura dei report e nell’interpretazione del dato per la cui successiva valutazione invitiamo sempre i nostri interlocutori a rivolgersi a professionisti competenti. In quest’ottica acquista, per noi, grande rilevanza la collaborazione di circa duecento Isp, partner e rivenditori specializzati, che contribuiscono alla diffusione degli strumenti di analisi dell’audience digitale e, nello specifico della nostra piattaforma».

 

www.shinystat.com/it
Oggi conta molto di più poter verificare se i visitatori navigano da dispositivo fisso o mobile, se preferiscono i video ai testi e come interagiscono con i contenuti dei siti e con gli stessi video.

MISURAZIONI DOC
Nelle immagini: Myriam Latronico, responsabile commerciale di ShinyStat;
Paolo Zanzottera, amministratore delegato