Photo Credit @Apple

Risponde all’acronimo LTP (Link Tracking Protection) l’ultima novità introdotta da Apple con il rilascio dell’aggiornamento del suo sistema operativo iOS, effettuato il settembre scorso.

Con iOS 17, Cupertino ha introdotto nuove funzionalità di privacy destinate ad avere un profondo impatto sul lavoro quotidiano dei digital marketer e sul modo in cui tracciano e analizzano il comportamento degli utenti.

LTP infatti rimuove i parametri di tracciamento da un URL (ad esempio il parametro gclid di Google Ads, o l’fbclid di Meta) se l’utente clicca su un link con queste caratteristiche di parametrizzazione tramite iMessage, Mail e Safari Private Browser.

Apple ci ha abituati ad aggiornamenti piuttosto “disruptive”, basti pensare alla Intelligent Tracking Protection (ITP), introdotta nel 2017 con iOS 11.

Continuando nel solco di una policy sempre più attenta a garantire maggiormente la privacy dei propri utenti, iOS 17 limita le informazioni che possono essere tracciate e raccolte da entità di terze parti, andando ad agire in questo caso direttamente su parametri di query presenti nelle URL.

In sostanza la LTP rileva nelle email, nei messaggi istantanei e su browser Safari i parametri introdotti (spesso automaticamente) dai servizi di adv e e li rimuove automaticamente dalle URL.

Il risultato? Alcuni meccanismi di tracciamento su cui i professionisti del marketing fanno affidamento da anni sono ora resi inefficaci sui dispositivi iOS 17.

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E’ vero, questa limitazione si applicherà solo se l’utente sta utilizzando la modalità di navigazione in incognito del browser Safari e non avrà alcun impatto su altri browser, ma la lista di parametri “vietati”, anche se non particolarmente lunga, coinvolge i principali servizi di digital marketing utilizzati dall’industria. Vediamo quali:

  • Facebook (fbclid): utilizzato per monitorare le campagne pubblicitarie di Facebook.
  • Instagram (igshid): utilizzato per tenere traccia delle interazioni dell’utente con gli annunci Instagram.
  • Google Ads (gclid): utilizzato per monitorare le campagne Google Ads.
  • Twitter (twclid): utilizzato per tenere traccia delle interazioni dell’utente con gli annunci Twitter. (now X).
  • Microsoft Ads (msclkid): utilizzato per monitorare le campagne Microsoft Ads (Bing Ads).
  • Mailchimp (mc_eid): utilizzato da Mailchimp per il monitoraggio delle campagne e-mail.

Se consideriamo che Safari è il secondo browser più utilizzato al mondo, alle spalle di Google Chrome, questa novità è da considerarsi decisamente impattante rispetto alla qualità dei dati che leggiamo sulle nostre dashboard di analytics.

La buona notizia è che (al momento) la limitazione non interessa il buon vecchio UTM (Urchin Tracking Module) e soprattutto il nostro parametro ShinyStat ssidc, ragion per cui gli utenti possono continuare ad utilizzarli tranquillamente per la parametrizzazione delle proprie campagne senza rischio di “tagli” da parte di iOS 17.

Qui l’elenco di alcuni degli altri parametri più diffusi non impattati da LTP:

  • ssidc: ShinyStat
  • pk_ e piwik: Piwik
  • mtm_: Matomo
  • hsa_: Hubspot
  • epik: Pinterest
  • ef_id: Adobe Advertising Cloud
  • s_kwicid: Adobe Analytics
  • mkevt: eBay
  • campid: eBuy
  • si: Spotify
  • _kx: Klavyio
  • tt-: TikTok

Quindi se utilizzi il parametro ShinyStat per il tracking delle tue campagne questa modifica non influenzerà in alcun modo la qualità dei dati mostrati sulle nostre dashboard.

Una cosa è sicura: iOS 18 ci riserverà altre sorprese e per questo motivo è cruciale rimanere costantemente up-to-date sugli ultimi aggiornamenti di sistema che verranno di volta in volta introdotti da Casa Apple.

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